Ormai da mesi ci siamo accorti della grande ricchezza che risiede nel dato. Molte aziende non lo sanno ma sono praticamente sedute su un tesoro che non stanno sfruttando.
“Anche io?”
Si, è molto probabile. È probabile che la tua, come molte altre imprese, si arrabatti ogni giorno nella produzione, modifica, archiviazione di immagini, video e documenti vari. È altrettanto probabile che lo faccia ricorrendo a Google Drive, Dropbox, Ftp o addirittura file/cartelle sul desktop.
“Cosa c’è di male?”
Assolutamente nulla se il tuo obiettivo è continuare a non sfruttare appieno il potenziale di tutte le informazioni che accumulate in azienda e arrancare nella gestione corretta delle stesse.
Perchè questi contenuti possono diventare veri e propri “asset digitale”, ergo valore per la tua azienda.
E tu puoi smettere di comportarti come un accumulatore seriale e decidere di dare una nuova dignità al tuo lavoro.
Cos’è il DAM?
“Si ma cos’è il DAM?”
È probabile che ti stia chiedendo cos’è un DAM, dubbio perfettamente legittimo. Nel nostro ambiente se ne parla sempre di più da mesi ma la sua natura è sconosciuta ai più. Abbiamo già provato a parlarne in un articolo del nostro blog, ma pensiamo serva qualche chiarimento in più.
Dam è l’acronimo di Digital Asset Management che è in pratica una soluzione software per l’archiviazione e la gestione di contenuti digitali. Con un DAM, tipo quello di Pimcore che abbiamo adottato in Extera, si possono archiviare, manipolare, gestire documenti e contenuti multimediali.
Il tutto in un unico luogo sicuro, lo stesso per tutta l’azienda e chiunque debba lavorare con questi dati.
“Non mi è ancora chiaro e non credo faccia al caso mio.”
Forse. Proviamo però con degli esempi e situazioni reali in cui potresti trovarti o esserti trovato, senza sapere che in realtà una soluzione c’è ed è il DAM.
3 motivi per cui potresti aver bisogno di un DAM.
- “Dati ovunque, non si trovano, perdo un sacco di tempo a trovare l’immagine giusta per il post di Facebook e l’ultima versione della foto di prodotto (approvata) da caricare sullo shop online.”
Ti serve un DAM: questo evita che i dati siano sparsi in tutta l’azienda consentendo di archiviarli in un unico posto, organizzando i file nelle consuete strutture ad albero, facilitando il recupero attraverso una ricerca avanzata, cioè attraverso metadati. Se ti stai chiedendo cosa sono i metadati, pensa alle classiche etichette cartacee: “appiccicandole” ai contenuti in pratica li stai catalogando e indicizzando per quando poi li andrai a ricercare, una ricerca che sarà molto più snella e veloce. Quindi sarà poi anche più facile distribuire queste informazioni ai marketplace o ad altri sistemi editoriali e informativi. - “Migliaia di cartelle per ogni foto prodotto, per ogni dettaglio dello stesso, per ogni rendering e poi suddivise a seconda che servano per i social, per la campagna stampa, per il catalogo online. Insomma, perdo troppo tempo a gestire tutte queste informazioni.”
Ti serve un DAM: con il DAM di Pimcore si possono aggiungere meta-informazioni in modo automatizzato e addirittura il software riesce ad identificare i volti sulle immagini che carichiamo. Come? Machine Learning, che non è fantascienza ma ore di lavoro e righe di codice per facilitarvi la vita. Noi di Extera abbiamo pensato e sviluppato un modulo che, interrogando i più famosi sistemi di computer vision (Amazon Rekognition, Google Vision AI, Microsoft Computer Vision), è in grado di descrivere le immagini con le informazioni circa soggetti e oggetti ritratti. Oltre a questo è possibile ad esempio allenare l’algoritmo a riconoscere i propri prodotti o le proprie persone chiave. - “Troppa gente che lavora su troppi file. Preferirei non condividere alcune informazioni, lasciare che alcuni contenuti siano accessibili solo a chi davvero ne ha bisogno per il suo lavoro.”
Ti serve un DAM: è comprensibile che alcune informazioni siano riservate ad una funzione aziendale specifica, per questo un DAM ti da la possibilità di gestire minuziosamente le politiche di accesso, riservando alcuni contenuti a singoli utenti e gruppi.