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Mi serve un DAM? Sì, ma forse ancora non lo sai

Anche tu nel tuo lavoro ti districhi ogni giorno nella produzione, modifica e archiviazione di immagini, video e file di vario tipo? Capita praticamente in tutte le aziende: sono contenuti ormai parte integrante della nostra quotidianità. È probabile che per il salvataggio o condivisione si ricorra a Google Drive, Dropbox oppure a cartelle sul desktop: si tratta di supporti straordinari, ma che nella gestione degli asset digitali possono comportare perdite di tempo per la ricerca e distribuzione del contenuto corretto .

Oggi esiste un modo diverso di gestire questi contenuti digitali: più coordinato, più efficiente e che consente di sfruttare il potenziale dei materiali prodotti in azienda. Questa opportunità ancora poco conosciuta si chiama DAM.
 

Cos’è il DAM?


Dam è l’acronimo di Digital Asset Management ovvero una soluzione software per l’archiviazione e la gestione centralizzata e sicura dei contenuti digitali. Attraverso un sistema DAM, come quello di Pimcore che abbiamo adottato in Extera, si possono salvare, organizzare, manipolare e e distribuire gli asset digitali aziendali come immagini, documenti pdf, video e altri file, tutti in un unico luogo, lo stesso per tutta l’azienda e chiunque debba lavorare con questi dati.

Ma a quali tipologie di aziende serve un DAM? Per consentirti di comprendere se un sistema di Digital Asset Management faccia o meno al caso tuo, ti presentiamo 5 situazioni reali in cui si sono trovati i nostri clienti e in cui potresti esserti trovato anche tu, senza sapere che in realtà una soluzione c’è ed è proprio il DAM.
 

5 motivi per cui potresti aver bisogno di un DAM
 

  1. Contenuti digitali sparsi

    “Dati ovunque: c’è da impazzire a trovare l’immagine giusta per i post e l’ultima versione della foto di prodotto approvata da caricare sullo shop online.”

    Il DAM evita che i dati siano sparsi in tutta l’azienda consentendo di archiviarli in un unico posto, organizzando i file e facilitando il recupero attraverso una ricerca avanzata, cioè attraverso metadati. Quindi sarà più facile la ricerca ma anche la distribuzione di queste informazioni ai marketplace, ai social o ad altri sistemi editoriali e informativi. Se ti stai chiedendo cosa sono i metadati, basta pensare alle classiche etichette cartacee: “attaccandole” ai contenuti li si cataloga e indicizza per rendere la ricerca successiva più snella e veloce.

     

  2. Perdite di tempo per l'archiviazione
    “Decine e decine di cartelle per ogni foto prodotto e per ogni dettaglio dello stesso, poi suddivise a seconda della destinazione (social, campagna stampa, catalogo online…). Perdo troppo tempo a gestire tutte queste informazioni.”

    Con il DAM di Pimcore si possono aggiungere meta-informazioni in modo automatizzato e addirittura il software riesce ad identificare i volti sulle immagini che carichiamo. Come? Machine Learning, che non è fantascienza ma ore di lavoro e righe di codice per facilitare la vita a marketer, product manager e creativi. Noi di Extera abbiamo pensato e sviluppato un modulo che, interrogando i più famosi sistemi di computer vision, è in grado di descrivere le immagini con le informazioni circa soggetti e oggetti ritratti. Oltre a questo è possibile ad esempio allenare l’algoritmo a riconoscere i propri prodotti o le proprie persone chiave.

     
  3. Troppi utenti lavorano sugli stessi contenuti
    “Tante persone lavorano sui medesimi file. Preferirei non condividere alcune informazioni, lasciare che alcuni contenuti siano accessibili solo a chi davvero ne ha bisogno per il suo lavoro.”

    Un DAM ti dà la possibilità di gestire minuziosamente le politiche di accesso. È comprensibile, infatti, che alcune informazioni siano riservate ad una funzione aziendale specifica, per questo il sistema consente di assegnare diversi livelli di permessi, riservando contenuti a singoli utenti e gruppi.

     
  4. Tanti canali di comunicazione e specifiche diverse, per un ampio portafoglio di prodotti
    “Un tempo era facile, bastava scattare una bella foto del prodotto, un po’ di post produzione e il gioco era fatto: tutto pronto per l’e-shop. Da allora però le referenze sono aumentate e vendiamo prodotti anche su Amazon e i social. Le esigenze sono moltiplicate ma la necessità è sempre la stessa: avere l’immagine giusta per il canale e lo scopo a cui è destinata.”

    Un DAM ti consente di fare quello che nessun Photoshop potrà mai fare ovvero automatizzare. Che sia l’applicazione di un watermark, il ritaglio richiesto da Facebook Ads o la miniatura per l’e-commerce, un DAM ti consente di automatizzare, indispensabile per lavorare con efficienza. Servendosi delle funzionalità di un DAM è possibile indicare quale zona deve essere sempre visibile nell’immagine oppure lasciarlo decidere all’intelligenza artificiale, si può descrivere quali azioni (ritagli, cambi di dimensioni, applicazioni di maschere, filtri colore, sfocature) deve subire una fotografia prima di essere distribuita verso un canale di pubblicazione e molto altro.

     
  5. Rebranding e aggiornamento di tutti i materiali
    “Abbiamo deciso di aggiornare il nostro logo e in generale stiamo rivedendo tutta la brand identity. Per modificare tutti gli strumenti di comunicazione online e offline, i cataloghi, lo shop, la nostra immagine sui social, serviranno mesi”.

    Quando aggiornerete il vostro logo, quando vorrete usare immagini più grandi nel vostro e-commerce o immaginerete un formato diverso del catalogo stampato, il DAM sarà pronto a facilitarvi la vita. Con il DAM di Pimcore siamo già in grado di gestire ogni transizione mantenendo il vecchio ed accogliendo il nuovo, con uno sforzo minimo e indipendentemente dalla mole di asset digitali per le mani. Un sistema di Digital Asset Management è praticamente a prova di futuro.

 

DAM e riconoscimento oggetti nelle immagini


Nell’ambito di un progetto di ricerca per un cliente, il team di Extera ha deciso di integrare le funzionalità di Amazon Rekognition con il DAM di Pimcore (configurabile anche con i servizi di Google e Microsoft Computer Vision). Grazie al deep learning, questo ha permesso di scansionare automaticamente ogni immagine caricata e descrivere tutti gli oggetti che la compongono. Attraverso l'addestramento del sistema al riconoscimento di determinati oggetti è quindi possibile catalogare il materiale caricato in modo automatico. Ma non solo. È possibile, infatti, effettuare un'analisi facciale (ad esempio, trovare tutte le immagini con persone felici) o riconoscere determinati volti o, ancora, attivare sistemi di alert per la moderazione di contenuti (ad esempio, trovare foto con oggetti pericolosi per i bambini).

In questo modo il DAM consente di arricchire potenzialmente tutte le immagini di un'azienda, aggiungendo informazioni allo scopo di trovare il contenuto giusto per un determinato tipo di messaggio. È necessario, ad esempio, preparare una comunicazione in vista dell’estate? Posso interrogare il sistema e trovare immediatamente immagini di spiagge, sole e bikini.

 


DAM di Pimcore e Amazon Rekognition - analisi facciale con riconoscimento caratteristiche e stati d'animo


DAM e distribuzione omnichannel
 

Abbiamo dunque compreso che il DAM è una soluzione software che facilita la vita nel caso in cui si stia affogando nel mare di immagini, video e altri documenti multimediali. Tramite il DAM tutti questi asset possono essere organizzati, gestiti ed elaborati, pronti ad essere serviti ai vari canali di comunicazione con le specifiche adatte ad ognuno (e-shop, catalogo cartaceo, sito web, social, ecc.). Ecco perché il DAM consente una distribuzione omnichannel.
La stessa scheda di un prodotto dovrà, infatti, essere declinata in modo diverso a seconda del canale di destinazione a cui verrà rivolta in quanto non tutte le informazioni sono adatte a tutti i canali: ogni contenuto pubblicato non può quindi essere uguale all’altro ma deve essere necessariamente sempre coerente. Attraverso il DAM ogni informazione proverrà da un unico Master, la fonte di verità certificata in azienda. 

Un sistema di Digital Asset Management consente di mantenere una brand identity e un’immagine sempre coerente, una comunicazione lineare e fluida attraverso diversi touchpoint. Niente di nuovo a livello concettuale per chi si occupa di marketing, ma una grande esigenza a livello organizzativo e operativo. E quando parliamo di canali non intendiamo solo quelli proprietari (sito, e-commerce, ecc) ma anche se d'interesse Amazon, Ebay, i comparatori ed ogni sistema in grado di elaborare informazioni digitali. Ecco che il DAM, con metodo e ordine, stabilisce (secondo criteri da te assegnati) quali contenuti vanno pubblicati, come e dove. 


Un sistema di Digital Asset Management aiuta davvero a fare ordine, a catalogare i contenuti digitali, ma anche ad elaborarli e destinarli rispetto ad un canale obiettivo, consentendo di sfruttare al meglio il patrimonio digitale dell'azienda. 
Contattaci per scoprire come un DAM possa aiutare anche te nella gestione dei contenuti digitali per la tua azienda o per il tuo e-commerce.

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