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Digital Asset Management: non di solo PIM e CMS vive Extera

[…] I am large, I contain multitudes.

Non me ne vogliano i puristi della poesia se ho scomodato Walt Whitman, ma mi è sembrato improvvisamente calzante: Extera è un grazioso ensemble di  competenze e possiede un’anima multiforme che le consente di lavorare a 360° su progetti complessi e di natura diversa, a diversi livelli dove le componenti IT, gestionali, di creatività e marketing vengono spesso a sovrapporsi.

Quando abbiamo trattato l’argomento Pimcore in quanto software PIM, DAM e CMS, è stato naturale incontrarsi e scontrarsi con l’ampio concetto di DAM, acronimo di Digital Asset Management: abbiamo accolto il tema per completezza di informazione ma fin da subito è apparso chiaro che il DAM meritasse una dignitosa trattazione a parte.

Questa volta l’occasione non si è presentata durante una demo ad un prospect o ad una trattativa commerciale, ma abbiamo riservato un vero e proprio momento di formazione interna.

Digital Asset Management: che cos’è?

Se assumiamo la digital transformation come contesto spazio-temporale in cui operano le aziende oggi (o in cui sono costrette a farlo), l’operoso team IT di Extera ha individuato nel DAM di Pimcore una soluzione agile e performante per la gestione di contenuti digitali.

In questo scenario di trasformazione l’azienda che riconosce un valore ai suoi asset digitali, li capitalizza e necessita per gli stessi di una gestione veloce, sicura, scevra da errori e dispersioni.

Un DAM in questo senso è la risposta più efficace per la gestione del patrimonio digitale aziendale e per massimizzare il valore dei relativi asset.

DAM come Digital Asset Management, cioè un archivio o contenitore centralizzato per i contenuti digitali. Si tratta di hub localizzato in un ambiente sicuro dove archiviare documenti e materiale multimediale, gestiti attraverso la definizione di regole complesse che determinano l’accesso o meno alle risorse stesse.

Non solo archivio, non una cartella sul desktop, nemmeno un account Dropbox. Le potenzialità di un sistema di Digital Asset Management oltrepassano la capacità di storage di una piattaforma, a favore di un’infrastruttura complessa di processi, regole, azioni.

Componenti, processi, funzionamento di un DAM.

Immaginate un contenitore con capacità e performance scalabili, un hub solido e sicuro, un’infrastruttura dove si accendono vari processi che lavorano per assicurare funzionamento e qualità dell’output finale:

  • un DAM prevede la fase di input e caricamento degli asset che può avvenire tramite upload diretti, interfacce per l’acquisizione di file, passando per sistemi automatici di input (ad esempio da macchine fotografiche digitali), processi di sincronizzazione, utilizzando REST API, collegamenti sicuri tramite protocollo WebDAV ;

  • l’accesso alla gestione dei vari contenuti digitali è sicuro, controllato e gestito per assicurare differenti livelli di interventi a differenti utenti e gruppi di lavoro;
  • nella definizione di workflow risiede il grande valore di un sistema di digital asset management, cioè nella possibilità di disegnare dei flussi di lavoro e dei processi in grado di garantire la qualità degli asset. Un workflow infatti è un insieme di regole, di caratteristiche oggettive e computabili (valutate in autonomia dal sistema) oppure soggettive (valutate da un manager umano) che assicurano la qualità dell’output finale

  • parallelamente ai workflow lavorano le pipeline che consistono in processi di manipolazione consentiti su file di tipo immagini e video quali ridimensionamento, aggiunta di watermark, colori e ritaglio. Ogni pipeline risponde alle esigenze di destinazioni differenti di ouput
  • ogni contenuto digitale acquisito, archiviato e gestito in un DAM può essere completato manualmente o automaticamente con l’aggiunta di metadati che descrivono e assegnano un ulteriore valore alla risorsa (informazioni sul formato, dimensioni, amministrative, linee guida, copyrights), rendendola effettivamente reperibile e immettibile nel flusso di creazione e diffusione di informazioni

  • come più volte ribadito, un DAM non equivale solo ad archiviazione ma anche organizzazione gerarchica dei contenuti visibile e gestibile attraverso una struttura ad albero che facilita la ricerca e il reperimento dei dati
  • è possibile in ultimo completare un DAM con un asset portal, cioè integrare la piattaforma con un’interfaccia user friendly che abilita la condivisione di asset con entità esterne all’azienda (ad es. agenzia grafica, giornalisti), di fatto potenziando e snellendo il lavoro del marketing

DAM e marketing: potere ai contenuti.

Mai come ora ci sentiamo di affermare che “content is the king”: ogni azienda è potenzialmente seduta su una miniera d’oro composta di immagini, video, audio e altri contenuti multimediali che andrebbero “smobilitati” per il loro corretto sfruttamento.

Perchè questi contenuti vengono definiti asset? Da cosa deriva il loro valore? I creativi e l’area marketing conoscono bene l’investimento temporale e di energie necessario per la produzione di rich media content al servizio di advertising, promozione, brand management, social media, ecc. Non solo la creazione ma anche l’acquisizione e la condivisone degli stessi in flussi interni ed esterni all’organizzazione implicano un notevole dispendio di energie per governare la complessità e far fiorire la produttività stessa degli asset.

Dal potere dei contenuti al legame tra DAM e marketing, dove chi fa capo a quest’ultimo riconoscerà i vantaggi immediati derivanti dall’adozione di una soluzione tecnologica intelligente per la gestione di tanti contenuti.  A beneficiarne tuttavia sarà l’azienda tutta che abbasserà i costi, migliorerà i tempi e i modi di processamento di questi contenuti all’interno della gestione dei progetti, in modo sicuro e garantendo sempre un elevato livello di qualità dell’ouput finale.

Come scegliere un DAM? Scopri con noi se un sistema di Digital Asset Management è la soluzione che cercavi per ridurre la difficoltà nella gestione dei tuoi contenuti e contattaci per una demo gratuita.


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